domenica 4 maggio 2014

Il vero sconfitto non è la Fiorentina

Le generalizzazioni sono sempre sbagliate e non fanno altro che aumentare le ferite di un paese che è già sanguinante. 

Identificare nei napoletani la causa di tutti i mali mi sembra abbastanza ridicolo e razzista,  cosi come dare la colpa ad una città intera di quello che è successo per mano di un tot di tifosi dentro uno stadio è pura fantascienza.
Gli avvenimenti di ieri sera durante la finale di coppa Italia tra Napoli e Fiorentina non sono altro che un riflesso limpido della società in cui ci troviamo.
Vedere e sentire Italiani contro Italiani fa male perché in un momento in cui dovremmo essere più uniti che mai per difendere e riprenderci i nostri diritti sentire questo astio tra regioni di una stessa nazione è triste.  

Una cosa che personalmente ha fatto molta tristezza è stata sentire l'inno ITALIANO avvolto da una cascata di fischi. Mi immagino cosa possano aver pensato i bambini che magari per la prima volta entravano in uno stadio per tifare la loro squadra del cuore nel sentire un inno in quell'atmosfera surreale. arrivare a fischiare l'inno del nostro paese significa smettere di avere fiducia e speranza in quello che questa nazione è e rappresenta e sopratutto significa smettere di avere pazienza e fiducia in uno stato che da troppo tempo prosegue il suo scarso impegno nel risolvere problematiche sociali e culturali ben presenti nel nostro paese, uno stato che proprio ieri sera era ben rappresentato da due dei suoi massimi esponenti. 

Inoltre debbo aggiungere che dovremmo essere uniti tutti insieme per scendere nelle piazze pacificamente e far sentire che il popolo italiano è vivo e che vuole lottare per il bene e il futuro di questo paese stupendo che troppo spesso viene deriso cosi come ieri sera da chi ci guarda ridendo dall'estero.


Veniamo derisi e spesso giustamente perché come sempre ci siamo dimostrati non all'altezza della situazione, vedere le autorità che dopo mezzora di stallo non sanno far altro che per continuare la partita andare a chiedere l'autorizzazione ad un capo ultras (Genny) figlio di un camorrista con una maglietta che riporta la scritta "Speziale Libero" (Speziale era l'ultras del Catania che uccise l'agente di polizia Raciti alcuni anni fa allo stadio Cibali) improvvisatosi prefetto e ad una curva che durante la trattativa "autorità-ultras  ha riempito con un mare di fumogeni e petardi degli innocenti pompieri è a dir poco inaudito. Sono cose queste che in paesi come Francia, Spagna, Germania e Inghilterra non succedono.

Chi ha perso ieri sera non è stata la fiorentina bensì uno stato, quello Italiano umiliato di fronte a milioni di persone poiché oltre a non essere mai stato in grado di mettere leggi valide contro certi tifosi( che non si possono nemmeno definire come tali) non ha saputo far altro che andare con la coda sotto i piedi a chiedere il permesso a dei tifosi di giocare la finale. 


Dare l'immagine di uno stato cosi debole davanti a mezzo mondo non è mai un buon segnale e non lo è sopratutto per chi ha questi comportamenti criminali e si sente sempre più legittimato a farli. 


Davide Mandolini


Nessun commento:

Posta un commento