mercoledì 30 ottobre 2013

ALBA DORATA. IL NAZISMO GRECO SPAVENTA L’EUROPA

A primavera 2014 si voterà per rinnovare il parlamento europeo e, con grande probabilità, per la prima volta ne entrerà a far parte un partito nazista. Il partito in questione si chiama Alba Dorata e viene dalla Grecia.

La stessa Grecia culla della civiltà, la Grecia della politeia di Aristotele, la Grecia dalla quale il romano conquistatore venne a sua volta conquistato, la Grecia attaccata nel 1940 dalle potenze dell’ASSE, la Grecia che di solito ricorda il momento peggiore della sua storia quello che va dal 1967 al 1974, epoca segnata da una dittatura militare di stampo neofascista, detta dei Colonnelli. Sembra impossibile, ma, proprio da questa incantevole terra,  arriverà nell’Unione Europea la prima forza nazista.


 
“In piedi, in piedi entra il capo”.
I giornalisti ridono. “In piedi o fuori”.
I giornalisti greci escono, dentro la piccola e male arredata sala stampa di Alba Dorata rimane solo gli stranieri e, per obbligo istituzionale, l’allora tv pubblica ellenica. Questa scena ha fatto il giro del mondo ed è stata la presentazione ufficiale di Alba Dorata su scala internazionale.

Alla conferenza stampa post elezioni 2012 infatti, in cui il partito neonazista aveva ottenuto quasi il 7% e ben 18 seggi, il primo a farsi vedere fu l’on.  Giorgios Germenis, aspetto più da buttafuori delle discoteche di Rodi che da deputato della repubblica. Dopo le sue insolite parole esce il capo, Nikolaos Michaloliakos, circondato da due tirapiedi. Nikolaos (forma arcaica degli attuali Nikos e Nikolas) Michaloliakos è un signore basso, tarchiato e di pelle olivastra, insomma, non è proprio un prototipo di ariano. Laureato in matematica, inizia la sua storia “politica” nel 1973 entrando a far parte del partito nazionalista “4 Agosto”, l’unico consentito durante il regime dei colonnelli, guidato da Kostantinos Plevris, leader indiscusso nonché grande ideologo del neofascismo greco.

Già nel 1974 si distingue per essere dentro ad ogni tipo di rissa e proprio in quell’anno ottiene il suo primo arresto. Si ripeterà nel 1976, 1978 e 1979 quando, reo di trasporto illegale di armi, si prese anche l’allontanamento dall’esercito con disonore.Conclusa questa brillante serie di incarcerazioni, Michaloliakos fonderà una sua rivista dal nome Alba Dorata, che nel 1984 costituirà in partito politico. Alba Dorata si distingue subito per le forti idee naziste e xenofobe.

Michaloliakos si comporta da perfetto fuhrer e si erge a unico capo possibile. Le sue idee estreme lo rendono da subito molto popolare all’interno della polizia greca, di simili vedute politiche: infatti nonostante le azioni di guerriglia, sfociate anche in omicidi, degli esponenti di Alba Dorata, nessuno ha mai toccato le sbarre del carcere.
In realtà uno c’è stato, Periandros, grande picchiatore e abile oratore, che sembrava avere tutte le carte in regola per soffiare il ruolo di capo a Michaloliakos. L’abile Nikolaos lo consegnò allora nelle mani delle forze dell’ordine, e al processo fu accusato di crimini commessi sia da lui che da altri militanti prendendo ben 21 anni di pena.Con la polizia corrotta dalla sua parte e la forte influenza di televisioni private non è difficile per Alba Dorata far sentire la propria voce, e soprattutto i loro bastoni, senza che nessuno pieghi un capello.Nel 1992 viene anche scelto il simbolo, il meandro, simbolo ritrovato sulla tomba di Fillippo II, padre di Alessandro Magno, molto simile alla svastica.I neonazisti hanno la prima occasione di venire alla ribalta proprio nel 1992, con la nascita della repubblica di Macedonia. Il nome di questo stato è considerato un affronto perché la Macedonia, la patria di Alessandro Magno, è territorio greco e uno stato straniero non può permettersi di appropriarsene.Le azioni contro gli immigrati erano vita quotidiana, ma nonostante il “tanto da farsi” Alba Dorata alle elezioni aveva sempre raccattato, come usa dire adesso, percentuali da prefisso telefonico.


 
La svolta arriva con la crisi del 2009 che colpisce la Grecia come nessun altro stato europeo. Il primo cavallo di battaglia di Michaloliakos sarà il vecchio e buon “gli immigrati ci rubano il lavoro” accompagnato da cene per soli greci offerte nella piazza principale di Atene. Si ergono a baluardi della giustizia e come unici veri difensori dei greci puri di fronte alla furia omicida dei pazzi stranieri.
Altro grande tema è la populistica avversità alle misure restrittive imposte dalla troika, classificando tutta la classe politica greca come corrotta e incapace di rispondere no all’austerità.La grande occasione però gliela concede Georgios Karatzaferis, vecchio amico e compagno di merende anni ’70 di Michaloliakos. Karatzaferis è il segretario del partito LAOS, formazione di estrema destra parlamentare, in grado di prendere quasi il 6% alle politiche del 2009.
Nel 2011, dopo lo scioglimento del governo socialista di Papandreu, viene istituito un governo tecnico con a capo l’economista Papademos e LAOS, decide di dare il proprio appoggio, prestando addirittura due ministri. E’ l’inizio della fine: alle elezioni del 2012 il partito di Karafzaferis non supera neanche lo sbarramento, i suoi voti transitano in Alba Dorata. Il partito neonazista ottiene 18 seggi. La composizione è veramente bizzarra. Diventano deputati Michaloliakos, la moglie (che è anche la sua autista perché il bravo Nikolaos non ha neanche la patente)e il genero, in lista come diciannovesimo ma legittimato di seggio dopo le dimissioni forzate del diciottesimo deputato.Degli altri più di metà fanno come professione i buttafuori in locali notturni, uno è bassista in una banda nazi-black-metal, un paio sono anziani picchiatori degli anni ’70 che dopo alcune esperienze da moderati sono tornati alle origini. Tutti rigorosamente con la fedina penale sporca, qualcuno anche con omicidi, ma mai stati incarcerati per le forti conoscenze di Nikolaos Michaloliakos. Oggi molti di loro, tra cui il leader, sono stati incarcerati per l’omicidio di un rapper di sinistra, ma nonostante ciò le loro percentuali non sembrano diminuire.
Il nome del partito Alba Dorata è ispirato all’ordine massonico Golden Down, reso noto da Aleister Crowley, al quale si sono ispirati anche i Led Zeppelin per Starway to Heaven o i Rolling Stones per Sympathy for the Devil.
Le teorie di Crowley sono di tipo satanico e il demonio è al centro del suo piano. Anche i nazisti sono stati influenzati da questi riti e credenze. La traduzione di Golden Down non è altro che Alba Dorata, quella che sarà raggiunta tramite la venuta di Satana.Anche se il partito smentisce, è inequivocabile il richiamo alla struttura di Crowley. Dalla Grecia aleggia un grande pericolo su tutta l’Europa. Si chiama neonazismo e fa davvero tanta paura.


 
Per chi fosse interessato a conoscere meglio questo movimento il giornalista greco Dimitri Deliolanes ha scritto un bellissimo libro dal titolo proprio “ALBADORATA” edito Fandango, in cui racconta dettagliatamente la storia e i legami di Alba Dorata, anche con l’Italia. 






Francesco Rossi 

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